L’obiettivo della Psicoterapia è quello di sostenere e guidare, la persona che vi si affaccia, verso il cambiamento di tutte quelle condizioni e quei vissuti emotivi che provocano la sofferenza ed in cui si annida il profondo disagio interiore. Tuttavia, per risultare efficace ai fini del cambiamento, l’acquisizione di nuove conoscenze di Sé non può procedere solo sul piano razionale e cognitivo, ma deve essere ristrutturata e rivissuta sul piano emotivo. Qualunque individuo può essere perfettamente in grado di riconoscere razionalmente la “modalità di funzionamento” dei propri processi psichici e le conseguenze che essi hanno sul comportamento esplicito, senza che ciò induca un cambiamento significativo del proprio vissuto interno.
E’ quindi possibile che l’individuo riconosca le proprie problematiche attuali come intimamente connesse ad esperienze appartenenti a diversi momenti storici (infanzia o adolescenza), vissute nell’ambito familiare, relazionale o sociale o derivanti da specifiche “abitudini” di pensiero o comportamento; tutt’altra cosa è riuscire, con le potenzialità attuali, a rivivere (anche nel contesto terapeutico) le specifiche emozioni che caratterizzavano quegli eventi e che funzionano da “filtro” attraverso il quale interpretare sé stessi e la propria modalità di dare significato alle cose. Nel corso della vita, spesso, queste stesse emozioni sono state inibite e nascoste a noi ed agli altri, o sono state inconsciamente “evitate” perché collegate indissolubilmente ad esperienze e contesti di sofferenza passati.
E’ proprio per questo motivo che, pur conoscendo razionalmente le motivazione del proprio dolore e la “meccanica” di funzionamento della propria mente, talvolta risulta impossibile pervenire ad un miglioramento delle condizioni psichiche ed un diverso atteggiamento emotivo di fronte alle molteplici perturbazioni che la vita riserva ad ognuno di noi.
La Psicoterapia si inserisce nello spazio esistente tra esperienza immediata del vivere (vissuta in “diretta”, in modo inconsapevole) ed esperienza esplicita (la spiegazione che attribuiamo alla suddetta esperienza) con l’obiettivo di rendere l’individuo consapevole del continuo lavoro di attribuzione a sé delle percezioni e delle emozioni che lo indirizza nella costruzione di una immagine cosciente di sé.
Il cambiamento procede quindi progressivamente da una prima fase (Cambiamento Cognitivo) raggiungibile in tempi relativamente brevi, spesso fin troppo netto e definito, che si contrappone quasi perfettamente all’atteggiamento precedente e frequentemente meno stabile e duraturo; ad una fase successiva (Cambiamento Emotivo), più difficile da ottenere ma più profonda e stabile, nonché strettamente connesso con la percezione armonica e coerente del proprio mondo emotivo. Questa ultima fase rappresenta, senza dubbio, l’obiettivo principale cui tende la Psicoterapia, all’interno della quale la “riformulazione del problema” (attribuzione di un nuovo significato al sintomo in modo da aumentare la capacità di mettere a fuoco le emozioni) e la “relazione terapeutica” guidano il soggetto ad assumere la capacità di riconoscere e differenziare l’esperienza immediata (migliore discriminazione delle diverse emozioni che si accompagnano ad un evento) dalla sua spiegazione (significato che assegniamo all’esperienza) rendendolo consapevole dei quei nuclei invarianti individuali (“temi personali”) che vengono stimolati nel passaggio tra esperienza immediata e spiegazione, e che generano un senso di sé stabile.
Dr. Roberto Bovani